Non capita tutti i giorni di degustare vino in una ex chiesa gotica, ma a Napoli si può. Quest’anno Campania Stories, la bella manifestazione organizzata da Miriade & Partners, si è tenuta all’interno del complesso museale di Donnaregina.Il cuore di Napoli per sei giorni è stato il centro della Campania vitivinicola, ospitando convegni, seminari, degustazioni e da qui si è partito per le tante visite sul territorio, per vigne e per cantine.

L’ultima giornata era dedicata all’assaggio dei vini con la formula del sommelier che serve il vino al tavolo, ben collaudata e ottima per chi vuole dedicare del tempo al vino che si degusta. Non ho, ovviamente, potuto degustare tutto quello che era a disposizione, ed erano veramente tante bottiglie di vino provenienti da ogni lato delle cinque province campane. Nelle due ore a mia disposizione ho voluto risentire vini che non saggiavo da un pò e vini che avevo voglia di bere. Ecco alcuni dei miei sorsi:

Fiano Spumante Tenuta Sarno 1860 2015 – Ottimo da fermo, il vino di Maura da prova di una bella classe anche spumantizzato.

Contrade di Taurasi Cantine Lonardo Grecomusc’ 2014 – Da sempre uno dei miei vini preferiti, in questa annata si conferma buono con ampi margini di (se possibile) miglioramento.

Marisa Cuomo Fiorduva 2015 – Sempre un gran bel bere. Restituisce le sensazioni di un profumato giardino della costa d’Amalfi condito con il sapore del sale.

Cantine Astroni Strione 2011 – Altro mio pezzo di cuore. Le sensazioni sulfuree e di scorza d’agrume preparano a un sorso fresco e sempre gradevolmente “flegreo”. Ah, dimenticavo, non vi stupite se prima lo saggiate e poi scoprite che ha sei anni e che è un vino da Falanghina flegrea.

Cantina del Barone Particella 928 2015 – Uno dei migliori Fiano di Avellino che ho saggiato. Non ha la DOCG (e non ne ha bisogno), ma per me è più lui di Avellino che altri. Grande sorso.

Ciro Picariello Ciro 906 2013– Dal mio primo assaggio del Fiano del geometra ormai è passato quasi un decennio, ma il piacere di ritrovare quegli aromi e quel sapore inconfondibili resta immutato.

Cantine dell’Angelo Greco di Tufo Miniere 2015 – Negli anni il Greco di Angelo si è evoluto e oggi è un vino che, pur continuando a parlarti del terreno da cui proviene, ha elevato la sia finezza e la sua complessità olfattiva e gustativa. Bello anche il Montefavale.

Di Meo Greco di Tufo Vittorio 2007 – Bere un Greco di Tufo di almeno dieci anni dovrebbe essere indicato in etichetta. Se ve ne dovreste trovare una bottiglia tra le mani sappiate che è appena all’inizio di un lungo percorso. Grande assaggio.

Salvatore Martusciello Settevulcani 2015 – La falanghina dei Campi Flegrei di Salvatore ha centrato i sette vulcani della caldera flegrea raggruppandone i pregi. Ci piace assai.

Alois Trebulanum 2013 – Il Casavecchia di Massimo si conferma un vino gradevolmente corposo, saporito e ricco.

Nanni Copè Sabbie Sopra il Bosco 2015 – Wow, questo vino di Giovanni Ascione ha una marcia in più e alla lunga uscirà prepotente.

La Guardiense I Mille per l’Aglianico 2011 – L’assaggio che ti spiazza. Quello cercato perchè non lo senti da tempo e che ti ricorda che il Sannio è un territorio talmente vocato alla viticoltura che non puoi dare nulla per scontato. Bello.

Di Meo Don Generoso 2010 – Un bel rosso campano per soddisfare una bella tavolata. Ci è piaciuto.

Tempa di Zoè Paestum Rosso Zero 2012 – Un vino che mi ha stupito all’assaggio. Un progetto interessante che voglio approfondire.

Chiudiamo con i Taurasi:

Perillo Taurasi 2008 – Di recente del vino di Michele ho saggiato anche le annate 2006 e 2007 (quest’ultima buona proprio) e anche questo calice promette un radioso futuro.

Contrade di Taurasi Cantine Lonardo Taurasi 2012 – Se accettate un consiglio, comprate e bevetene tutti. Ottimo.

Antico Castello Taurasi 2012 – Cantina che migliora anno dopo anno. Questa annata vorrebbe ancora del tempo ma è ottimo anche adesso. Procuratevelo prima che finisca. Dopo costerà un botto.

Il Cancelliere Taurasi Nero Nè 2012 – Un gran bel sorso che pretende il cibo. Bello bello.

Feudi di San Gregorio Taurasi Piano di Montevergine Riserva 2011 – Vale sempre la pena dell’assaggio perchè è un vino molto buono. Questa bella vigna di aglianico si conferma particolarmente vocata per il Taurasi.

Guastaferro Taurasi Primum Riserva 2011 – Questo di Raffaele è un grande vino. Il sorso è un condensato di piacevolezza, ricchezza e potenza. Accaparratevelo.

E, dulcis in fundo:

Sclavia Pallagrello Passito Pallarè 2015 – Gradevole vino da formaggio o da fine pasto. Il Pallagrello casertano si conferma versatile ed è un vitigno campano su cui scommettere.

De Beaumont Don Fà 2015 – Non è un solo un passito ma un vino fortificato e aromatizzato. Piacevolissimo a fine pasto e con la cioccolata grazie alle gradevoli note di cannella.

per saperne di più: www.campaniastories.com