Per il pranzo di Pasqua l’occasione è di quelle da non perdere: la chef Gena Iodice de “La Compagnia del Ragù” torna alla base, nel ristorante che appartiene alla sua famiglia sin dal 1948, “La Marchesella”.
Da non perdere anche perchè dopo la minestra maritata degustata a Natale a “La Compagnia del Ragù”, non posso perdermi anche quella pasquale. Infatti la tradizione delle nostre parti vuole che la minestra maritata, cioè frutto dell’unione tra verdure e carne, sia preparata a Natale ed anche a Pasqua….con mia grande gioia.
Gena è sempre sorridente quando accoglie i propri ospiti, così come garbato è anche il personale di sala.
Leggo il menù e mentre sto scegliendo dalla carta il vino che accompagnerà il pranzo, la mia attenzione si posa su una bottiglia esposta sul banco. Mi alzo dal tavolo e mi avvicino per leggere meglio: Brunello di Montalcino DOCG, Fattorie dei Barbi, vendemmia 1995.
Chiedo se è possibile averla e dopo qualche minuto il mio vino, adeguatamente travasato in decanter, è sul mio tavolo a confortare la vista con il suo intenso colore rosso.
Si parte con gli antipasti della tradizione: pizza di tagliolini, casatiello, gateau di patate e pizza rustica.
Gradevole lo sformato di tagliolini al forno, preparato secondo la ricetta tradizionale. Tipico piatto pasquale, al pari del casatiello, non grasso e pesante ma delicato e gustoso. La pizza rustica è molto buona, specialmente per il contrasto di sapori e il gateau conserva il meglio del suo sapore nel cuore di formaggio e prosciutto.
Poi ci sono gli antipasti del territorio: globo fritto, mozzarella di bufala, capocollo e pancetta.
Sulla bontà della combinazione dei quattro elementi nulla da eccepire.
Il primo è Lasagna di Carciofi. Buonissima. Gena ha saputo equilibrare i sapori dolci della besciamella e del carciofo. Da bis.
Passiamo al vino: splendido rosso granato vivo e cangiante. Buona impentrabilità del colore. Vino consistente. Al naso sentori di ciliegia sotto spirito, spezie, cuoio e fondo di rose essiccate. Al gusto è caldo, morbido, ancora fresco, tannino setoso e presente che consente una buona pulizia di bocca. Bello il finale di marasca ma è la sua splendida persistenza in bocca la nota lieta di questo bel bicchiere.
Arriva il turno della minestra maritata. Un tripudio di profumi e sapori. Almeno sette verdure ed altrettanti tipi di carne per questo piatto di cui parleremo separatamente. Da tris.
Dopo la minestra tocca all’agnello con patate e piselli. Piatto che Gena interpreta alla maniera più ligia alla tradizione, ricavando un gusto speciale, anche per la qualità della carne.
Ultima portata è il carciofo arrosto, preparato nel forno a legna di cui è dotato il ristorante “La Marchesella”. Già solo il profumo inebria. L’abbinamento con il poco vino rimasto è perfetto.
Infine è la pastiera, dolce tradizionale partenopeo di grano, canditi e ricotta. Anche qui Gena segue la tradizione regalandoci un dolce pasquale che richiama alla memoria le tante feste passate in casa da piccoli con i nonni.
Un pranzo tradizionale dal gusto casalingo, ma non banale, accompagnato da un ottimo vino e in compagnia di amici veri e sinceri.
La presenza del forno per le pizze mi fa venire in mente alcune idee, ne parlo con Gena e poi…chissà…staremo a vedere.
Tel. 081.8945219