Questa mia estate 2016 è stata scandita dalle verticali di vini irpini, in particolare del Greco di Tufo DOCG, ma di areali di produzione diversi.

Stasera, grazie ad Alessandro Farina di Enodegustatori Campani e Stefano Pagliuca della Enopanetteria “I Sapori della Tradizione” di Melito (NA) che ci ospita, il protagonista è il Franciscus, Greco di Tufo DOCG di Cantine Di Marzo di Tufo (AV), che Ferrante Di Somma, titolare dell’azienda irpina, ci farà conoscere e comprendere. Le annate, proposte in verticale, sono: 2009 – 2010 – 2011 – 2015.

Tufo è il compune irpino da cui è partita l’avventura del greco in Campania. La storia vuole che nel 1648 Scipione di Marzo, un’avo di Ferrante, si trasferì dal nolano a Tufo per sfuggire a un’epidemia di peste, recando con se alcune viti da piantare nella sua nuova residenza.

Le bellissime cantine, che furono ricavate dal tufo estratto dal costone tufaceo per la costruzione della residenza dei Di Marzo, devono essere tappa fissa per tutti gli enogirovaghi del vino. Le viti portate a Tufo, nel corso degli anni, hanno stretto un forte legame territoriale, specialmente con un terreno ricco di zolfo (a Tufo vi erano importanti miniere di questo prezioso minerale) e rocce vulcaniche. Il greco che si produce a Tufo ha una forte impronta minerale, che lo contraddistingue e diversifica da gli altri vini dallo stesso vitigno prodotti in zone diverse, i quali presentano sentori più marcatamente fruttati e floreali. Ultima curiosità: comprese le caratteristiche del vitigno e le potenzialità del vino da esso prodotto, nel 1926 i Di Marzo hanno avviato la produzione di vini spumanti da metodo classico con il Greco di Tufo.

Passiamo alla degustazione del Franciscus, un vino prodotto in vigneti ubicati a Tufo e prodotto in circo 8-9000 bottiglie l’anno.

Si parte con il 2015 che con il suo colore assolutamente verde tradisce la giovane età. Al naso rivela sentori salmastri di iodio e sale marino, zolfo, pietra focaia, mandorla, resina di pino e buccia d’arancia. Il sorso è ampio, ricco, tagliente per la forte acidità ma assolutamente gradevole nel complesso. Persistente e lievemente astringente per la presenza di tannicità, finale salino amaro. Imbottigliato da non molto tempo, è un vino che lascia intravedere una interessante evoluzione futura. Buono già oggi, ma con qualche mese in più di sosta in bottiglia sarà ancora più piacevole.

La 2011 presenta un colore giallo paglierino abbastanza carico. Gli aromi di pietra focaia e zolfo restano, ma si associano a resina, corteccia d’albero, le note balsamiche e ad un netto profumo di crema di pasticceria con vaniglia, scorza d’arancia e mandorle. Il sorso è avvolgente e ricco, in buon equilibrio. Sempre presente una lieve tannicità, rilascia sapori mielosi e di caramello per poi chiudere salino e amaro.

La 2010 è di un bel corole paglierino non eccessivamente carico. Il colore anticipava una freschezza di aromi che svariano dalla menta all’erbaceo di sfalciatura del prato, resina, anice stellato, fiori bianchi secchi, per giungere alla nocciola tostata ed agli aromi fumè, all’argilla. Sorso ricco, fresco, la prevalenza alcolica sulla parte acida non lo fa essere in equilibrio. Il finale è sempre salino e amaro. Vino che è frutto dell’annata particolarmente complicata ma che sa rendersi piacevole con il giusto abbinamento gastronomico.

La 2009, ultima in degustazione, è il vino della svolta: Ferrante di Somma, di ritorno da Parigi, assume la direzione delle Cantine Di Marzo, l’enologo diviene Paolo Caciorna e si procede alla ristrutturazione della linea di produzione. Da quest’annata, passando per quelle degustate fino alla più recente, si è percepita nettamente la crescita del progetto. Il 2009 ha un colore nettamente dorato. Al naso rilascia grafite, zolfo, note fumè, sentori iodati e salini, nocciola tostata, pasta di mandorla. Il sorso è forte, morbido, acido, lievemente tannico e salino di mare sul finale.

Le famose pizze fatte nel forno a legna con pasta da lievito madre (il celeberrimo “criscito”) di Stefano Pagliuca soccorrono il palato che, ormai, esige una componente solida. Le considerazioni finali fatte dagli intervenuti in un clima assolutamente conviviale, hanno confermato a Ferrante che il progetto intrapreso sta procedendo gradualmente e con ottimi risultati. Il vino, pur conservando il carattere irpino, sono eleganti, fini, piacevoli e gastronomicamente efficaci.

Bella serata, che bisseremo l’anno prossimo.

Azienda Agricola di Marzo
via Gaetano di Marzo, 2
83010 Tufo (AV)
Tel. 0825 998022
info@cantinedimarzo.it
www.cantinedimarzo.it

 

Enopanetteria “I Sapori Della Tradizione”
Corso Europa 125 ,127
Melito di Napoli (NA)
Tel. 081 7117410